Ethereum nasce nel luglio del 2015 da Vitalik Buterin (co-fondatore di Bitcoin Magazine dal 2012) dopo un finanziamento ottenuto grazie ad un Initial Coin Offering (ICO). Col tempo è diventata la prima blockchain programmabile che l’ha resa la prima altcoin per capitalizzazione di mercato.
GLI SMART CONTRACT
Ethereum si basa sulla tecnologia blockchain open source il cui scopo è quello di sviluppare e gestire gli smart contract. I contratti intelligenti sono dei programmi in grado di memorizzare le regole di negoziazione dei termini di un contratto. Il contratto si attiva e comincia a compiere le operazioni per il quale è programmato solo se le condizioni a cui è collegato corrispondono alle clausole predefinite.
Questo servizio, completamente decentralizzato e sempre più automatizzato, è reso disponibile ai nodi che rendono impossibile una sua modifica senza un’autorizzazione collettiva. Ogni blockchain ha un suo programma per la realizzazione degli smart contrat e la macchina virtuale di Ethereum prende appunto il nome di Ethereum Virtual Machine (EVM).
L’esecuzione degli smart contract è resa possibile grazie ad un alimentatore, l’Ether, che ha 2 funzioni principali:
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- essere la moneta digitale denominata ETH, criptovaluta decentralizzata che può essere inviata istantaneamente a basso costo.
Il valore di Ether è legato alla legge della domanda e dell’offerta. Quante più persone utilizzano le applicazioni basate sulla rete Ethereum tanto più ci sarà domanda ed il suo valore monetario aumenterà; - permettere lo sviluppo di applicazioni decentralizzate, le cosiddette dapp, che possono essere utilizzate per la creazione di walllet, piattaforme social, giochi,… La maggior parte di esse hanno un loro token che deve essere acquistato dagli utenti per poter interagire con l’applicazione. Viene effettuata quindi una conversione tra ETH e il token corrispondente (successivamente può essere riconvertito). I token devono possedere un’interfaccia standard definita ERC-20, la quale delinea un set di regole comuni per tutti i token permettendo un funzionamento più efficace e veloce.
- essere la moneta digitale denominata ETH, criptovaluta decentralizzata che può essere inviata istantaneamente a basso costo.

L’HARD FORK DI ETHEREUM
Ethereum nasce con un algoritmo del consenso chiamato Proof of Work (POW). Il suo compito è convalidare le transazioni grazie al lavoro dei minatori definito mining che permette di creare nuovi blocchi all’interno della blockchain.
I PRO di questo lavoro si sintetizzano nel fatto che i miner non devono detenere direttamente la criptovaluta. Al contrario devono disporre di sofisticati hardware con i quali compiono il processo di estrazione per convalidare una transazione ricevendo un compenso in ETH.
I CONTRO del POW sono principalmente il costo iniziale per l’acquisto dell’attrezzatura informatica per il mining e l’uso elevato di energia.
Queste criticità si sono appesantite un anno dopo l’entrata in gioco di Ethereum. Nell’estate del 2016 un attacco hacker riuscì a rubare circa 3,6 milioni di ETH che all’epoca con un prezzo di circa 15$ corrispondevano a una truffa di più di 50 milioni di dollari. Si prese quindi una decisione interna al team che portò ad un hard fork con la creazione di 2 criptovalute:
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- ETH rimase in mano a Vitalik Buterin;
- Ethereum Classic (ETC) si basa sul credo “code is law”, il codice è legge. Attualmente si può dire che non ha avuto il successo sperato;
ETH 1.0 ⇒ ETH 2.0
L’idea del CEO di Ethereum (continueremo riferendoci ad ETH) fu quella di convertire il Proof of Work con un’algoritmo del consenso differente, il cosiddetto Proof of Stake (POS). L’ upgrade è iniziato a fine 2020. Verrà integrato in più fasi così da permettere che la blockchain 1.0 lavori in parallelo per eventuali problemi nell’aggiornamento.
Attualmente i nodi della rete Ethereum elaborano ogni transazione che viene trascritta interamente nella blockchain.
In ETH 2.0 invece l’elaborazione e l’archiviazione dei dati verrà frammentata in più gruppi. Questo permette ai nodi di occuparsi di una singola parte che porterà benefici sia a livello computazionale che di scalabilità globale. Lo scopo principale è quello di velocizzare il sistema e migliorare le dapps.
Per spiegare brevemente come funziona il POS bisogna introdurre lo staking. Esso si può riassumere come l’azione di detenere fondi di criptomonete all’interno della rete per ottenere ricompense. Nel caso di Ethereum serve possedere almeno 32 ETH. I nodi li depositeranno per un determinato periodo di tempo al fine di ottenere una specie di interesse corrispondente a nuovi ETH. I vantaggi di questo algoritmo sono l’uso molto minore di energia e la possibilità di scalabilità all’interno della rete.
CONCLUSIONI
Ethereum ha e avrà sempre più importanza nel mondo crypto soprattutto grazie all’implementazione del POS e al suo ruolo fondamentale all’interno della Decentralized Finance (DEFI). Questo permetterà sulla sua blockchain di sviluppare sempre più smart contract e dapps. Un grande passo verso una nuova frontiera di internet e ad una finanza interconnessa.
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