Prima di capire che cos’è Brave, dobbiamo comprendere i problemi principali che affliggono la maggior parte dei browser.
I più comuni sono: velocità, sicurezza e privacy.
Velocità
Durante la navigazione su un sito web, un server raccoglie e spedisce il contenuto del sito al dispositivo utilizzato per la navigazione.
Questi server, però, svolgono anche un altro compito: raccolgono e spediscono ads pubblicitari. Questa operazione però, richiede tempo e costa denaro.
Sicurezza
Molto spesso, accanto alle normali pubblicità, sono presenti numerosi annunci “maligni”. Questo tipo di annunci, anche chiamati “malvertisements”, permettono agli hacker di accedere ad informazioni sensibili memorizzate nel nostro dispositivo, come ad esempio: nome, indirizzo, data di nascita, dati bancari ecc….
Nella maggior parte dei casi non serve nemmeno cliccare sull’annuncio per consentire l’accesso alle nostre informazioni.
Privacy
I creatori di contenuti, attraverso l’utilizzo dei cookie e dell’indirizzo IP, vendono il profilo personale di ogni utente agli inserzionisti, che, in questo modo, riescono ad offrire pubblicità più mirate.
Vi è mai capitato, durante la navigazione, di vedere ads pubblicitari riguardanti un oggetto che avevate ricercato precedentemente?
Ecco, questo è il classico esempio di pubblicità targettizzata.
Brave mira a risolvere tutti questi problemi attraverso il suo browser ed il suo token nativo BAT (Basic Attention Token).
Che cos’è Brave?
Brave è un browser open-source basato su Chromium, ovvero la versione open-source di Google Chrome.
Una delle sue caratteristiche principali è quella di voler garantire la protezione dei dati degli utenti, condividendone il meno possibile con gli inserzionisti.
Questo è possibile attraverso un ad-blocker interno che sostituisce le pubblicità con altre meno invasive e sprovviste di sistemi di tracciamento che rovistino tra i dati degli utenti.
Tra gli obiettivi di Brave c’è anche quello di premiare gli utenti.
Una piccola percentuale del guadagno proveniente dalle pubblicità, infatti, viene destinata agli utenti che potranno decidere se ritirarli o devolverli automaticamente ai creatori di contenuti.
I premi vengono distribuiti attraverso la criptovaluta BAT, ovvero la 45ª al mondo ad oggi su Coinmarketcap (al momento della stesura dell’articolo).
BAT introduce un nuovo modo di fare pubblicità: piuttosto che pagare la piattaforma pubblicitaria (ad esempio Google o Facebook), viene remunerato direttamente l’utente finale che vede la pubblicità.
Tutto questo avviene sulla Blockchain di Ethereum poiché BAT è un token ERC-20.
Secondo Brendan Eich, creatore del linguaggio di programmazione JavaScript e dal 2015 CEO di Brave Software, questo sistema garantisce una migliore trasparenza nella distribuzione del denaro e delle informazioni, dividendo i profitti tra creatori di contenuti, la piattaforma Brave e i partner.
In conclusione, penso che valga assolutamente la pena provare Brave ed utilizzarlo come browser principale.
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